lunedì 6 aprile 2015

Uova di pasqua e Pasquetta ungherese

 Mi è sempre piaciuto disegnare le uova rossa di Pasqua. Mia madre le colorava solamente, sempre e solo in rosso, altri colori non si facevano nella mia famiglia.
Il rosso è il simbolo del sangue, non di quello di Cristo ma del sangue mestruale che significa l'età fertile della donna. Questa si evvince ancora meglio nel rito di Pasquetta ungherese, dove in cambio dell'acqua la donna regala all'uomo le uova rossa.


Dicevo che ho scoperto attorno ai miei 18 anni alcuni disegni sulle uova e con un penello di vecchio tipo (quello che s'immergeva in un calamaio con l'inchiostro) ho fatto le prime uova, immergevo il penello in aceto e l'aceto cancellava il colore rosso dove volevo io. Ho perso quel penello di acciaio mi pare. Ormai le faccio con uno stuzzicadenti. Ideale sarebbe avere le uova con la buccia bianca che non siano trattate con nulla. Le uova sono prima cotte, immerse nel colorante alimentare e quando si asciugano si possono disegnare.
Per un lucio finale si ungono con un po di burro/olio. Ci sono anche altri metodi per ornarle, per esempio si disegnao con la cera bollente prima di immergerle nel colore, ma io ormai con questa tecnica sono abituata



Dopo la Pasquetta si mangiano se non le portano via i conoscenti maschili. Perché  da noi, a Pasquetta le donne/le ragazze stanno acasa e gli uomini/i ragazzi vengono alle case dove ci sono donne che conoscono, ti mettono una goccia di profuno nei capelli e in cambio si portano via un uovo.


Questa è la tradizione.Gli si da anche da mangiare e bere.
Cosi alla fine della giornata loro sono sazzi e ubbriacchi e le donne puzzano profumeria.
Però a me la tradizione mi piaceva assai sopratutto che rincontravo alcuni conoscenti che solo a pasquetta li vedevo.
Nei paesini piccoli succede anche che i ragazzi in gruppo vanno da una casa ad altra, tui chiedeono il permesso d'inaffiare "I fiori" che stanno per apassire  e se dai il permesso ti buttano un secchio d'acqua addosso. Tipico rito di fertilità insomma. Non so se devo dispiacermi o essere contenta che non ho avuto parte di questo rito col secchio d'acqua. Nella mia citta come dicevo ti mettono gocce di profumo nei capelli e basta, e anche carino, sarebbe ancor più carino se non fossero profumi diversi. Per i turisti il rito pasquale di "Locsolodas" in Ungheria a Holloko:


Collazione pasquale






Preparativi per dolci pasquali

Purtroppo non posso dare nessna ricetta perché improviso troppo, vado al occhio quando misuro...col rischio dovuto.
Mercoledi sera ho reinfrescato il mio lievito madre, gli ho dato farina e acqua che è diventata tre volte di quanto era prima. L'ho lasciato lavorare per un giorno,
Giovedi gli ho dato altri cucchiai di farina, acqua e un grande cucchiaio di sale.
Allora ho deciso che farò anche la pizza e un po di Kürtős Kalács..
Po ho fatto gli gnocchi. Dall'impasto di gnocchi: pure di patate con farina ho tratenuto una parte per la pizza, l'ho mescolata con il terzo dell'impasto che stava lievitando.

Al resto dell'impasto ho aggiunto 3 cucchiai di miele di tiglio, 2 rossi d'uovo, qualche buccia di arancia e di limone grattuggiate apposta per questi dolci, 2-3 giorni fa, ho aggiunto aromi di rum e di vaniglia, non so quanta farina (però...dal primo rinfresco fino adesso...insieme alla farina usata per i gnocchi avevo già finito un kilo di farina) e un cucchiaio di burro. Li ho impastati bene, non si appiccicava né sulle mani né sul piano di lavoro. E sono andata a dormire.

Venerdi mattina ho visto che l'impasto è cresciuto bene, stava sorridendo.
Ho presso un pezzo e ho preparato due Kürtős Kalács. Sui cilindri ho messo burro sciolto sul fuoco invece di olio e cosi anche prima di avvolgerlo in zucchero ho messo burro... ma questo lo capsice solo chi sa bene l'andazzo del preparare il Kurtos Kalacs e le mie ricerche sulla ricetta perfetta. Avevo comprato del papavero due giorni fa e ho preparato il Kurtos col papavero, cioè l'involucro esterno, dopo che è fatto e il caramello ancora bollente si avvolge nei semi di papavero.

Questa è stata la nostra collazione, Kürtős Kalács al papavero con thé di menta col miele di tiglio. Cosi almeno mi sono confermata che l'impasto è buonissimo. Sono anche staccate in maniera perfetta dal cilindro di legno.

Nell'impasto rimasto ho aggiunto altri 3 cucchiai di miele di tiglio (cosi in toto ho consumato un 250 g di miele), il resto di bucce di arance e limone, 2 rossi d'uovo, aprox un 200 gr di farina, acqua tiepida, e alla fine un altro cucchiaio di miele e burro fuso ( una 200 gr). Le ho impastati bene ma si staccava già dal piano di lavoro e dalle mani se lavoravo veloce. L'ho lasciato riposare, 2-3 ore.

Questo impasto era per una colomba e per le trecce, meta meta.
Ho macinato i  noci per una treccia (con la buccia facevano mezzo kilo...), 100 gr mandorle per un'altra, e semi di papavero per la terza.

Ho costruito la forma per la colomba.

La nostra colomba secondo mio marito deve essere una colomba dal profilo, col becco e con le ali..
Ho tagliato la forma da carta da forno, l'ho incollato col burro su una altra carta da forno dentro la teglia. Ho tagliato rettangoli alti di 10-12 cm ( a occhio, non li ho misurati).

 Seguendo il contorno della base la piegavo poi nelle pieghe facevo un taglio di un cm le piegavo, le spenellavo col bianco d'uovo, si incollavano subito.
Quando finiva un rettangolo per un 2 cm le facevo cosi che il nuovo rettangolo s' incolli all'altra, sempre col bianco d'uovo.
Eco fatto.
L'ho riempito col meta dell'impasto con attenzione che non ci sia troppo impasto nel collo ma che ci sia impasto dovunque. Il collo doveva essere meno grosso del normale perché per colpa del collo mi è uscito la volta scorsa una gallinella invece che colomba.


Ho preparato le tre trecce, che infatti non erano trecce ma non so come chiamarli. Kalács, in ungherese tanti dolci diversi si chiamano Kalács: i biscottini col miele che sono biscotti, il Kurtos che è un tubo lievitato, le trecce ma anche questa che infatti è un semplice rotolo lievitato col ripieno, due ripieni tradizionali e uno mai sentito, con mandorle.
Ho steso un rettangolo non più lungo della teglia.
Ho bagnato con pocchissima acqua il ripeno e li ho stessi sul impasto poi arruotolato, dalla parte dove c'è meno impasto e li ho messo nella forma.
Cosi ho risparmiato un'altro po' d'impasto per la colomba.
Però non sono riuscite bene, non dovevo risparmiare l'impasto, sembra un briosche gigante, sarà buono ma poco presentabile.  Delle uova decorate parlerò in un altro post.



Otto ore hanno riposato nella teglia, sia i Kalacs che la Colomba. Poi le ho messe nel forno, la colomba per 40 minuti a 180 gradi. L'ho spennellata col bianco d'uovo con lo zucchero a velo. Non è una grande bellezza, ma è simpatica ed e buona.




sabato 4 aprile 2015

Frollini bianchi

Abbiamo fatto, insieme al mio figlio i coniglietti pasquali

Ingredienti:
250 g farina,
1 cucchiaiono di bicarbonato spento con mezzo limone
75 g zucchero
zucchero vanillato
pizzico di sale
un uovo,
125 g burro

Si mescola la farina con il bicarbonato spento col limone. Si aggiunge lo zucchero, il sale, l'uovo e il burro. Si mescolano bene, con fatica ma si forma un impasto omogenero. Si klascia riposare almeno due ore al freddo (io l'ho lasciato riposare una notte intera perché avevo sonno) Il giorno dopo era durissimo, ci voleva un po di lavoro per ammorbidirlo ma poi si lavora facilmente. Abbiamo fatto le formine, prevalentemente quelle pasquali ma anche altre cose che voleva mio figlio. Gli piacciono tanto i bisocttini cosi, e appunto perché lui le preferisce semplici le faccio semplici. Si potrebbero mettere in zucchero a velo appena sfornate o immergerli nel cioccolato